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810 SCEGLIE CAFFÈ DEL CARAVAGGIO

Emozionante come un’opera d’arte. Gioiello dedicato, non senza un sano quid di orgoglio territoriale bergamasco, a un immortale maestro della pittura.

È Caffè del Caravaggio, il brand di casa Imetec capace di conquistare il cuore degli chef stellati e delle migliori realtà alberghiere nazionali.

Gusto e aroma elevati alla decima potenza per un prodotto che non conosce compromessi, concepito e realizzato al solo scopo di offrire al consumatore un’esperienza gourmet. Ottocentodieci Ristorante lo ha scelto per impreziosire il proprio menù, nella ferma convinzione che il caffè, in quanto sigillo di ogni pasto degno di essere chiamato tale, a tavola meriti un ruolo da protagonista.

“Per mettere a disposizione dei clienti un caffè di qualità superiore - racconta Marco Morgandi, Business Unit Manager di Tenacta Group (la società di Azzano San Paolo, in provincia di Bergamo, cui fa capo Imetec) - abbiamo deciso di utilizzare esclusivamente varietà monorigine e miscele pregiate di pura arabica 100%. E siamo stati i primi a stilare una Carta dei Caffè, classificando i prodotti per gusto, aroma, corposità, intensità”. Il concetto è chiaro, ma non per questo scontato: un buon caffè, dopo tutto, non ha nulla da invidiare a un grande vino. Al pari delle migliori produzioni enologiche presenta proprietà uniche, peculiari, che esprimono sul piano sensoriale la narrazione storico-geografica delle sue materie prime e del metodo con cui è stato realizzato. Allora perché ridurlo ad elemento di contorno, quando invece ha tutto il diritto di occupare un posto centrale negli equilibri di un pranzo o di una cena? “La dimensione qualitativa di un pasto, a maggior ragione nell’alta ristorazione - riprende Morgandi - è troppo importante per essere guastata da un caffè di caratura mediocre. Questa è la filosofia di Caffè del Caravaggio, un marchio nato con l’obiettivo dichiarato di soddisfare i consumatori. Mettendo a loro disposizione un’ampia scelta di eccellenze vogliamo in primo luogo rispettarne le inclinazioni, nonché incoraggiarli a scoprire gli elementi gustativo-olfattivi che caratterizzano i singoli prodotti. Un Guatemala Antigua Pastores sprigionerà note di frutta secca - aggiunge, ricorrendo a un lessico che ricorda da vicino il gergo dei sommelier - mentre un Etiopia Sidamo lascerà sul palato un delicato accenno floreale.. Ogni caffè ha il suo sapore e il suo bouquet: valgono gli stessi criteri con cui ci si approccia a un vino. Ecco qual è la ragione che ci ha spinto a elaborare la nostra Carta”.

Per fare un caffè di pregio l’uso di “ingredienti” di prima scelta è a dir poco fondamentale. Ma ciò non basta ad assicurare l’esecuzione di un espresso perfetto. “Anche gli strumenti utilizzati incidono in maniera decisiva sull’esito finale. Perciò abbiamo sviluppato in esclusiva - conclude Morgandi - la macchina del Caffè del Caravaggio, che grazie allo scrupoloso controllo di temperatura e pressione garantisce un risultato in tazza inimitabile. Il nostro sistema, inoltre, è attento all’ambiente. Niente plastica o alluminio, ma solo cialde completamente ecologiche”. Insomma, potremmo dire che al Caravaggio è riuscito un miracolo: quello di firmare un capolavoro dopo una “pausa artistica” di circa quattro secoli.. Che ne dite di festeggiare con un delizioso caffè?